Tutte le vecchie baite hanno una storia da raccontare, ma questa ne ha una un po’ diversa: fu acquistata agli inizi del ‘900 da una signora torinese, donna colta e appassionata di montagna che amava insegnare musica ed inglese ai pragelatesi. Passava molti mesi all’anno in questa vecchia baita che riuscì a trasformare in un piccolo cenacolo culturale dove lei ed i suoi amici, italiani ed inglesi che andavano spesso a trovarla, passavano le serate suonando il piano e dialogando di musica, letteratura e pittura.
Dopo l’acquisto, la baita fu ristrutturata dall’architetto Brunati di Torino, rendendo abitabile il piano terra ed il primo e secondo piano della parte più vecchia (risalente alla seconda metà del 500 ).
Una ulteriore importante ristrutturazione risale agli anni ’70 e fortunatamente, a differenza della moda del tempo, la casa non fu stravolta, ma mantenne tutte le caratteristiche tipiche della costruzione originale, semplicemente vennero inseriti i comfort di vita moderna.
Infatti un’ala della casa è stata suddivisa in quattro appartamenti trilocali (più bagno e cucina) già ristrutturati e completamente autonomi (primo e secondo piano), mentre al piano terra è stato mantenuto il “pèilo” (chiamato così nella lingua originale franco-provenzale), un grande ambiente, ricavato dalla vecchia stalla, di ca. 145mq con la classica copertura a volte a crociera, dove due pianoforti dell’epoca, alcune raccolte di vecchi libri e due grandi camini rimangono a testimonianza della vita e dell’atmosfera che questi ambienti hanno trasmesso in passato e ancora trasmettono.
Negli anni gli eredi hanno continuato a mantenere la casa senza stravolgere la sua “anima” e l’atmosfera “autentica” che continua a respirarsi nei suoi ambienti e attraverso le sue mura antiche.
L’altra ala della casa invece non è stata quasi toccata, infatti al piano terra troviamo l’antica sala da pranzo ancora con la copertura in legno originale, che si suppone sia del ‘500 e nella cucina adiacente, troviamo un antico stucco a soffitto rappresentante il sole, simbolo appunto del Re Sole (Luigi XIV). Al primo piano un appartamento con caratteristica loggia dove viveva la padrona di casa ed al secondo piano un ulteriore appartamento.
Questi ambienti necessitano di alcuni interventi di ristrutturazione.
Eventualmente in tutta la casa si possono recuperare le varie zone sottotetto.
Fa parte della proprietà anche tutto il terreno/giardino che circonda la casa, con una parte ancora edificabile.